La Toscana è forse la regione italiana più famosa al mondo, conosciuta per essere stata la culla del Rinascimento, dell’arte della cultura. Tutti sappiamo che cosa vedere a Firenze, cosa fare in Versilia ed in Maremma e ricordiamo Pisa con la sua torre pendente. Se però analizziamo la cucina toscana, dominano piatti famosi come la bistecca alla fiorentina e il cacciucco di Livorno. Eppure la Toscana, in particolare Firenze, eccelle anche nei dolci. Eccovi cinque prelibatezze da far leccare i baffi anche al più difficile dei gourmet.
Partiamo da Castagnaccio, forse il dolce più famoso toscano.
Come suggerisce il nome, l’ingrediente principale è la farina di castagne, accompagnata da noci, pinoli, uvetta e rosmarino. La tradizione del Castagnaccio ha radici nel Rinascimento Toscano.
Poiché la farina di castagne era utilizzata dai poveri, era considerato, in realtà un dolce popolare. Oggi, invece, è un dolce prelibato, preparato anche dai grandi pasticceri della Regione.
Non tutti sanno che il gelato fu inventato da quel genio di Bernardo Buontalenti.
Ebbene si deve sempre a lui lo zuccotto, il semifreddo che vanta numerose versioni. La nascita di questo dolce è legata all’arrivo degli ambasciatori spagnoli a Parigi, alla corte della Regina di Francia, la toscanissima Caterina de’ Medici.
Buontalenti elaborò questa ricetta che venne chiamata l’Elmo di Caterina, perché si pensava fosse stato creato all’interno di un elmo in uso alla fanteria chiamato zuccotto. La base del dolce era composta da ricotta, granella di cacao, canditi di agrumi, con un involucro di una specie di pan di Spagna (o pane genovese) ricoperto da alchermes, che dava una colorazione rosso intenso.
Si tratta di un piccolo panino dolce, composto da pasta di pane, uva sultanina (zibibbo) e rosmarino.
All’impasto vengono aggiunti anche uova e latte. E’ un dolce di origine antichissima, risale almeno al Medio Evo, ed è legato al periodo prima di Pasqua.
In particolare il Pan di ramerino si trovava in vendita nei forni di Firenze e del contado solo il giorno del Giovedì Santo, già benedetto dai parroci della zona. Oggi, inutile dirlo, si trova nelle panetterie di Firenze in qualsiasi momento dell’anno.
Dolce tipico del periodo di Carnevale.
Nonostante il nome, non ha nulla a che vedere con la “parente” salata: si tratta, invece, di una torta soffice, realizzata con ingredienti molto semplici. La vecchia ricetta prevede di non superare i 3 centimetri di altezza, ma negli ultimi anni sono state introdotte tante varianti, che propongono questo dolce guarnito con panna montata o creme varie.
La pregiatissima uva toscana, alla base dei vini italiani più famosi al mondo come il Chianti e il Brunello di Montalcino, è anche alla base di questo dolce tipico delle zone di Firenze e Prato.
Un tempo era cucinato in occasione della vendemmia, quindi le sue origini sono contadine, soprattutto per gli ingredienti utilizzati: pasta di pane, olio d’oliva, zucchero e uva nera. La tradizione vuole che l’uva nera sia di una particolare varietà, la canaiola, dai chicchi piccoli e con molti semi.
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