La primavera è per eccellenza una mezza stagione dove si alternano giornate di pioggia e giornate di sole, perfette per prendersi un raffreddore e non sapere mai come vestirsi per essere eleganti ma pratici.
Esiste un panno prodotto in Toscana, per la precisione in Casentino, che risolve ogni problema: il panno casetino!
Il Casentino è una delle quattro vallate della provincia di Arezzo dove nasce il fiume Arno che poi attraversa tutta la Toscana bagnando sia Firenze che Pisa.
Questi bellissimi monti sono stati scelti come luogo di preghiera da San Francesco, oggi il convento di Verna, e da San Romualdo l’eremo di Camaldoli, in quanto luoghi isolati e perfetti per il ritiro spirituale.
La presenza di boschi, acqua e un clima favorevole hanno fatto sviluppare anche un’industria agroalimentare di eccellenza, se avete la fortuna di andare in Casentino, ad esempio, non potete perdervi il prosciutto del grigio casentinese.
Tuttavia quello che rappresenta di più il casentino nel mondo è il panno originario di questa valle.
Il panno casentino è diventato così iconico da poter dire indosso un Casentino per sapere che si sta parlando di un iconico cappotto arancio di questa valle.
La scrittrice Mazzantini nel suo best seller Non ti muovere scrive: “Tua madre indossava un cappotto di Casentino, arancione e violento come il sole che avremmo trovato d’estate”.
La tradizione del panno del casentino è molto antica. Già ai tempi degli etruschi e dei romani si trovavano attestazioni di questo panno.
La peculiarità e fama di questo panno di lana è dovuta alla sua resistenza, colore e la tessitura a ricciolo che lo rende unico, impermeabile e caldo.
Nel Medioevo il panno di lana diventa così richiesto che gli abitanti della Valle lo usavano per pagare le tasse ai fiorentini.
La notorietà arriva a Firenze nel tardo Ottocento, la resistenza, il calore e l’impermeabilità del tessuto porta i produttori di Stia a proporlo ai barrocciai come mantelline per i loro cavalli.
I conduttori delle carrozze viste le proprietà del tessuto decidono di usarlo anche per i propri abiti e inconsapevolmente lanciano una nuova moda!
La tonalità più famosa del Casentino è l’arancione-casentino, un colore forte, brillante e che tende al rosso.
Anche in questo caso la notorietà del colore ha una storia curiosa e dagli esiti inaspettati.
Il colore tipico non era stato creato intenzionalmente ma per inesperienza dei nuovi prodotti chimici. Fu proprio questo colore unico e sgargiante ad incuriosire i modaioli fiorentini.
Il casentino tradizionale si indossa con un collo di volpe, simbolo di eleganza e raffinatezza e di solito è un doppiopetto. Personaggi famosi a Firenze e in tutto il mondo hanno indossato un casentino, tra i più conosciuti: Bettino Ricasoli, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini.
Questa fortuna fece sviluppare l’industria tessile nel Casentino, i due lanifici più gradi e sempre attivi si trovano a Stia e a Soci(Bibbiena).
Oggi i produttori di cappotti del Casentino offrono piú colori e forme per seguire le tendenze ma senza mai perdere eleganza. Si possono trovare anche mantelle, borse accessori vari fatti di panno casentino.
La Toscana è ricca di storie come questa e di preziosità. Noi ti aspettiamo a Villa Campestri, per condividere con te tutte le nostre conoscenze e consigliarti per la tua vacanza e se volete anche per i vostri acquisti toscani!
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