Spesso nei ristoranti e nelle osterie toscane il cameriere vi consiglia di prendere come antipasto un tagliere di formaggi e salumi toscani.
Il consiglio è sempre ben accetto anche perché alcuni di questi buonissimi insaccati sono imperdibili e non facili da trovare in altre regioni! Scopriamo insieme tre tra i migliori salumi toscani!
La finocchiona puó sembrare ad un primo sguardo un normale salame ma osservando con piú attenzione e soprattutto facendosi rapire dal profumo subito si capisce di trovarsi di fronte ad un insaccato unico!
Questo insaccato di maiale è a pasta morbida e ha un ingrediente segreto: il finocchio selvatico!
Nonostante la vecchia tradizione della finocchiona solo dal 2015 è un prodotto IGP, indicazione geografica protetta.
Infinocchiare in toscano significaimbrogliare e questo salame speciale ci racconta il perché.
Nel comune salame viene messo il pepe, oggi facile da reperire ma nel Medioevo spezia rara.
I norcini toscani decisero di usare il finocchio selvaggio, praticamente a costo zero dato che cresce in natura, per dare un sapore alternativo al pepe ma soprattutto in grado di coprire una carne magari non freschissima.
Da qui l’utilizzo moderno e sempre attuale del termine infinocchiare!
Attualmente la finocchiona è un insaccato pregiato con tagli pregiati, sia grassi che magri del maiale. Oggi non c’è assolutamente più bisogno di coprire nessun sapore e l’insaporimento viene fatto con: sale, pepe, finocchio (come da tradizione!), vino rosso e uno spicchio di aglio.
La sbriciolona è una finocchiona più giovane, quest’ultima stagiona per almeno 5 mesi mentre la variante solo 3-4 settimane rimanendo quindi più friabile, che si sbriciola piú facilmente una volta tagliata.
La soprassata è meno conosciuta fuori dai confini regionali ed è in assoluto uno degli insaccati piú poveri ma gustosi della tradizione toscana.
Essendo meno diffuso è anche piú difficile trovare quella artigianale.
Di solito in Toscana si produceva la soprassata all’inizio dell’anno ovvero quando veniva ucciso il maiale come vuole la tradizione contadina.
La soprassata essendo un insaccato molto povero è fatto di scarti, principalmente dalla testa del maiale ben pulita, privata di setole e cotta piú volte.
Le carni scelte vengono poi condite con sale, pepe, scorza di limone, noce moscata, peperoncino e a volte anche un po’ d’aglio.
Un insaccato povero ma dal sapore deciso che puó diventare una esperienza culinaria molto interessante!
Sicuramente tra i tre insaccati il più conosciuto è il lardo di Colonnata.
Anche questo salume è un IGP e il suo luogo di produzione per eccellenza è Colonnata, un piccolo paese in provincia di Massa-Carrara.
Il Lardo di Colonnata ha un lavorazione stagionale e davvero unico: il lardo viene stagionato in conche di marmo che sono stata anticipatamente strofinate solitamente con sale marino naturale, pepe nero macinato, aglio e rosmarino.
La stagionatura è di un minimo di sei mesi.
Il gusto è delicato e si accompagna benissimo con il pane abbrustolito ma addirittura nelle ricette piú ardite anche con i crostacei.
Ti aspettiamo a Villa Campestri per allietare la tua permanenza con questi buonissimi insaccati che fanno parte della nostra tradizione culinaria da secoli!
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