Riportare in vita gli 800 anni di storia che stanno alle spalle di Villa Campestri dando vita a un Resort di lusso è stata un’impresa. Un’impresa che la nostra famiglia ha affrontato con passione, anno dopo anno, tanto che oggi vivere qualche giorno a Villa Campestri regala tutta l’emozione di entrare in una storia non lontana a quella delle famose Ville Medicee, proclamate patrimonio dell’UNESCO.
Prima di percorrere il viale alberato, scorgete un tabernacolo con la sinopia dello splendido affresco realizzato dall’illustre Lorenzo di Bicci (formatosi forse alla scuola di Spinello Aretino) nella seconda metà del 1300. L’affresco è oggi conservato al Museo Beato Angelico di Vicchio.
La Villa padronale che vedete oggi comincia a prendere forma nel 1430 quando l’edificio fu ampliato e alla fine del 1600 assume l’aspetto odierno di Villa rinascimentale.
Entriamo nel Ristorante l’Olivaia: nella Sala del Pozzo potete ammirare un pozzo artesiano che risale al XIII secolo quando la Villa era un fortilizio costruito a scopi difensivi.
Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 viene realizzata l’attuale facciata il cui fregio decorativo pare sia stato dipinto su un disegno del celebre Michelozzo Michelozzi, architetto rinascimentale fiorentino che fu al servizio di Cosimo de’ Medici per il quale progettò il Castello di Cafaggiolo e la Villa di Careggi.
Alcune delle nostre stanze, le finestre delle sale del Ristorante e della cappella della Villa sono decorate con vetrate artistiche realizzate dalla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo, fondata nel 1896 da Galileo Chini, protagonista dello stile Liberty italiano, sublime decoratore e ceramista.